Professori universitari e dirigenti di azienda provenienti da tutto il mondo si sono dati appuntamento al sito ambientale di Borgo Montello, ormai ex discarica, esempio virtuoso di riconversione nella fase post per produrre energia alternativa, nell’atto finale della convention ‘Geosintetici: aprire la strada a un pianeta resiliente’, organizzato dall’Associazione Geotecnica Italiana quale membro affiliato dell’International Geosynthetic Society (IGS). Così emissari da Singapore, Giappone, Filippine, SudAfrica, Usa, Cina, Oman e India.
Ancora una volta l’azienda IndEco e il sito ambientale di Borgo Montello quindi sono state prese come un esempio virtuoso della gestione post-operativa della discarica, trasformata nel tempo in un sito ambientale di valore energetico nell’ottica in nome di un’economica circolare che esalta la green economy.
Infatti, ieri venerdì 22 settembre il sito di Borgo Montello gestito da IndEco, del Gruppo Greenthesis, ha ospitato la parte finale del 12mo convegno internazionale sui Geosintetici dal titolo ‘Geosynthetics: leading the way to a resilient planet’ (vale a dire ‘Geosintetici: aprire la strada a un pianeta resiliente’), organizzato dall’Associazione Geotecnica Italiana quale membro affiliato dell’International Geosynthetic Society (IGS). Ancora una volta, il sito riconvertito che insiste a Borgo Montello, alla periferia di Latina, è stato quindi scelto nell’ambito della visita tecnica da parte degli organizzatori, dopo i quattro giorni di convegno che hanno visto riuniti all’Auditorium di Roma dal 17 al 21 settembre i massimi esperti mondiali del settore.
Ma perché la visita tecnica nel sito ambientale di Borgo Montello? Due sono stati i temi individuati che hanno suscitato l’interesse accademico e pratico dei convegnisti. Il primo tema è legato allo studio dei cedimenti su un bacino specifico, denominato S8, dove in questo momento si sta utilizzando un sistema di misura che si basa sull’impiego della Geomembrana di copertura provvisoria come piano di riferimento per le misure (posizionamento di benchmarks sulla geomembrana), quindi attraverso un utilizzo di materiale all’avanguardia.
Il secondo tema, di straordinaria importanza, curato dal Prof. Vincenzo Naddeo, ordinario della facoltà di Ingegneria sanitaria-ambientale dell’Università di Salerno, è stato quello di aver mostrato attraverso un esempio pratico l’impiego dei nasi elettronici accoppiati alle coperture provvisorie nella gestione della movimentazione del materiale rifiuto durante le operazioni di rimodellazione e/o landfill mining: un ‘nasometro’ atto a intercettare, individuare e appunto misurare le criticità delle emissioni odorigene del luogo.
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