Il CNEL (Consiglio Nazionale Economia e Lavoro)si è fatto promotore e organizzatore del webinar tenutosi il 16 dicembre alle ore 10.30 e fortemente voluto dal Centro di Cultura per lo Sviluppo “Giuseppe Lazzati” e AISEC (Associazione Italiana per lo Sviluppo dell’Economia Circolare).
Con questo evento è stata data la possibilità alle imprese di dialogare con il mondo scientifico e istituzionale circa l’importante tematica dell’innovazione e dello sviluppo sostenibile come opportunità per il Sistema Paese.
Interviene all’evento Vincenzo Cimini, amministratore delegato di Greenthesis Group, dando il suo contributo al dibattito in corso.
A due anni dalla sua progettazione, è importantissimo, se non necessario parlare, approfondire e stimolare l’attenzione circa le tematiche che riguardano il Tecnopolo del Mediterraneo affinché si possa portare avanti un dibattito sugli scenari italiani (in questo caso del territorio ionico) per la realizzazione di un modello di sviluppo sostenibile che possa essere opportunità ed esempio per il resto della penisola.
Il webinar
Con la Legge di bilancio 2019 (L. 30/12/2018 n. 145, G.U. 31/12/2018) sono stati stanziati «per l’istituzione e l’inizio dell’operatività della fondazione denominata “Istituto di Ricerche Tecnopolo Mediterraneo per lo Sviluppo Sostenibile”, con sede in Taranto» 3 milioni di euro «per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021, da iscrivere nello stato di previsione del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca». L’istituzione del Tecnopolo ha come obiettivo quello di svolgere «funzioni e compiti conoscitivi, di ricerca, tecnico-scientifici, di trasferimento tecnologico e di valorizzazione delle innovazioni e della proprietà intellettuale generata, nel campo dello studio e dell’utilizzo delle tecnologie pulite, delle fonti energetiche rinnovabili, dei nuovi materiali, dell’economia circolare, strumentali alla promozione della crescita sostenibile del Paese e al miglioramento della competitività del sistema produttivo nazionale».
Esso quindi si configura come un importantissimo driver strategico in grado di sviluppare investimenti e opportunità occupazionali per l’Italia, andando a costituire una leva rilevante nell’ottica di un futuro di Sostenibilità ambientale e cambiamento paradigmatico dell’economia. Ecco perché a questo incontro hanno partecipato eccellenze dell’impresa italiana che hanno avuto modo di confrontarsi tra loro insieme al mondo delle istituzioni e a quello scientifico, in una più ampia ottica di collaborazione tra tutti i portatori di interesse con l’obiettivo di dar vita a partnership tra pubblico e privato «capaci di definire piani d’azione a livello nazionale e territoriale, attraverso i tre driver fondamentali che coinvolgano tutti gli stakeholder: visione in innovazione e ricerca, competenze, risorse finanziarie»
L’intevento dell’A.D. di Greenthesis Group Vincenzo Cimini
Tra i relatori Vincenzo Cimini, Amministratore delegato di Greenthesis Group, leader in Italia da 30 anni nel settore dei servizi ambientali (coprendo l’intero ciclo integrato dei rifiuti), che ha voluto sottolineare come il Tecnopolo debba proporsi come luogo in cui la crescita economica coesista davvero con l’inclusione sociale e la tutela dell’ambiente.
Proprio Taranto, con il suo ambizioso progetto, deve dimostrare come i tre mondi, quello delle istituzioni, quello della scienza e quello delle imprese possono e, anzi, sono chiamati a rinsaldare il loro rapporto affinché ciò che c’è già funzioni con quanto verrà in seguito generato. Il tutto sempre guidati dai 17 punti che l’agenda Onu si è proposta per il 2030 e che il dottor Cimini ha riassunto nelle 5P: Prosperità, Pianeta, Persone, Pace e Partnership.
Obiettivi, questi, che il Gruppo Greenthesis ha ben saldi come forze propulsive del proprio operato, tanto che il dottor Cimini ha voluto portare tre esempi concreti messi in atto negli ultimi anni:
- in Valle d’Aosta, dove con En.Val (a partire dal gennaio 2020) si mette in atto la valorizzazione multimateriale in una realtà nella quale precedentemente vi era soltanto l’opzione del conferimento in discarica;
- in Veneto, nel quale siamo primi in Italia ad avere un impianto per il trattamento dei PFAS presso la Discarica Tattica regionale di proprietà del Gruppo;
- nel Lazio, dove a Borgo Montello si trasforma in biometano il biogas prodotto dalla discarica.