Il Parlamento europeo, per contrastare i cambiamenti climatici e raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni, punta sul pacchetto legislativo “Pronti per il 55%” entro il 2030: un ambizioso piano che comprende la revisione di diverse leggi interconnesse tra loro, insieme ad alcune proposte di legge su clima e energia. Tra queste è stata approvata la Legge europea sul clima che innalza l’obiettivo di ridurre le emissioni nette di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 (dall’attuale 40%) e rende giuridicamente vincolante la neutralità climatica entro il 2050.
L’obiettivo è ambizioso per ogni nazione, ancora di più per l’Italia, un paese attraversato da grandi differenze e da ritardi strutturali. Questo obiettivo può essere perseguito solo grazie alla sinergia tra Istituzioni e grandi aziende. Ed è quella che si è creata nel territorio bergamasco: è stato finalizzato a settembre un importante progetto, avviato nel 2019, con la stipula dell’accordo tra la società A2A Calore e Servizi, una Life Company attenta al processo della decarbonizzazione e alla protezione dell’ambiente, e la REA Dalmine, termovalorizzatore modello del Gruppo Greenthesis, che tratta ogni anno 150mila tonnellate di rifiuti.
Il progetto, finanziato da investimento complessivo di oltre 30 milioni di euro, è nato dall’idea di sfruttare il calore di scarto dell’impianto di Dalmine e di poter ampliare progressivamente la rete del teleriscaldamento di altri 22 km.
Sottoscritto l’accordo, dopo i tempi tecnici per le autorizzazioni, sono iniziati gli interventi che in diverse fasi hanno interessato tutti gli attori coinvolti:
- Nel termovalorizzatore di Dalmine, grazie a 9,5 milioni di investimento, è stata realizzata una sezione cogenerativa in modo che l’impianto produca non solo energia elettrica ma anche calore da cedere alla rete del teleriscaldamento. Con il nuovo assetto, costituito da una nuova turbina e da uno scambiatore di calore, a parità di rifiuti trattati, oltre a produrre 95mila MWh elettrici all’anno sarà possibile recuperare calore pari a 90mila MWh termici, oggi in gran parte dissipati in atmosfera. In questo modo il rendimento di conversione energetica dell’impianto passerà dal 27% a oltre l’80%.
- I lavori di posa della nuova rete del teleriscaldamento e delle opere accessorie sono iniziati nel 2022 e si sono conclusi nelle scorse settimane, con un costo di oltre 20 milioni per la realizzazione del collegamento. E’ stata messa in posa una dorsale di oltre 5,6 chilometri, a doppia tubazione, per portare il calore dall’impianto di Dalmine a Bergamo e da lì distribuirlo nei nuovi quartieri cittadini raggiunti dalla rete. Questa specifica opera ha potuto contare su un finanziamento ottenuto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza di 3,8 milioni di euro, visto che l’intervento consente di ampliare la capacità di servizio della rete di teleriscaldamento e aumentare il numero di utenze allacciabili. E’ stata potenziata poi la stazione di pompaggio nell’impianto A2A di via Goltara a Bergamo, dove è stato anche realizzato un nuovo accumulo termico, cioè un grande serbatorio in grado di immagazzinare 5mila metri cubi di acqua calda per gestire al meglio il calore in arrivo da Rea e re-distribuirlo nel territorio urbano.
Fino ad oggi il sistema di teleriscaldamento attivo di Bergamo, su una rete di oltre 87 chilometri, permetteva già il riscaldamento di circa 37mila appartamenti equivalenti, evitando l’emissione in atmosfera di 20mila tonnellate di CO2. L’11 settembre 2024, a conclusione degli interventi, il nuovo progetto è stato presentato a Dalmine, dal Presidente di Rea Dalmine, Marco Sperandio e dall’Amministratore delegato di A2A Renato Mazzoncini, alla presenza dell’assessore regionale all’Ambiente e al Clima Giorgio Maione, della sindaca di Bergamo Elena Carnevali, del sindaco di Dalmine Francesco Bramani e del consigliere delegato della Provincia di Bergamo Gianfranco Masper. Il risultato dell’accordo per il recupero del calore generato dal termovalorizzatore Rea Dalmine, è un aumento di circa il 50% del calore disponibile per il teleriscaldamento di Bergamo, che significa un aumento in 5 anni di 2,6 milioni di metri cubi di volumetria riscaldata.
Dal prossimo autunno, A2A Calore e Servizi potrà infatti portare calore pulito in città, riscaldando fino a 11mila appartamenti in più, senza il riscorso ai combustibili fossili ed eliminando la stessa quantità di CO2 che eliminerebbe un impianto di 25.000 pannelli fotovoltaici. La nuova estensione del teleriscaldamento consentirà di diminuire infatti le emissioni di anidride carbonica di circa altre 15.000 tonnellate all’anno. In 5 anni, A2A Calore e Servizi prevede di ampliare la rete di altri 22 chilometri, con benefici ambientali ed economici per le famiglie. Le nuove zone servite saranno quartieri come Colognola, Malpensata e San Tomaso, la nuova area ChorusLife oltre alla zona dello stadio, compreso il nuovo Gewiss Stadium.
Per tutti questi obiettivi e risultati attesi, il progetto A2A-Rea Dalmine è inserito nelle azioni previste dal Climate City Contract di Bergamo: il capoluogo è infatti tra le 100 città europee, di cui 9 italiane, che hanno aderito alla missione della Commissione UE per raggiungere la neutralità climatica. Un contributo fondamentale alla decarbonizzazione del Paese considerando che le città occupano il 3% della superficie terrestre ma sono responsabili di oltre il 70% delle emissioni di CO2 1. Il teleriscaldamento di nuova generazione, in grado di recuperare calore di scarto dai grandi impianti industriali (termovalorizzatori, data center, cascami termici) e non da fonti non fossili, si configura come una delle migliori vie da scegliere per attuare politiche di sostenibilità ambientale e procedere con la decarbonizzazione delle città.
Per il Gruppo Greenthesis il completamento di questo progetto rappresenta un traguardo strategico di assoluta rilevanza per il territorio, ma anche per la stessa società come ha spiegato bene il presidente di Rea Dalmine Marco Sperandio in occasione della presentazione del progetto. L’impegno profuso dimostra la capacità del gruppo di poter fornire un contributo rilevante alle sfide e al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, e conferma il Gruppo Greenthesis quale operatore nazionale primario nel campo della gestione ambientale e del recupero di risorse.
La società crede da sempre che l’innovazione tecnologica e la sostenibilità possano convergere per generare valore, ridurre lo spreco di risorse e promuovere una gestione più efficiente dell’energia, e questo progetto ne è la dimostrazione concreta. Il settore industriale può, e dovrà sempre di più, essere il motore della transizione ecologica: il progetto A2A-Rea Dalmine è un esempio virtuoso che dovrebbe essere preso a modello e ispirare iniziative simili, che si dovranno necessariamente moltiplicare per garantire la sostenibilità futura.
1 Il recente studio A2A-Ambrosetti, “Sostenibilità urbana. Decarbonizzazione, elettrificazione e innovazione: opportunità e soluzioni per città future-fit”, stima che nel 2050 i residenti nei capoluoghi italiani supereranno l’80% della popolazione nazionale. Secondo i dati Ispra, il riscaldamento degli edifici pesa sulle emissioni di anidride carbonica sul territorio per quasi il 18%.